
La storia del corallo: tra leggenda e realtà
Medusa, una storia di sangue...

Secondo la mitologia questa pietra preziosa nacque dal sangue di Medusa, decapitata da Perseo, che riuscì a decapitarla senza guardarla negli occhi, bensì osservandone l’immagine riflessa nello scudo; quando fuggì, l’eroe pose la testa della gorgone in un sacco, coprendola con alghe e giunchi nati sott’acqua, che al contatto col sangue si pietrificarono, assumendo il colore rosso, e ramificarono a mo’ di serpenti: «anche adesso la natura dei coralli conserva questa caratteristica, cioè di acquistare rigidità al contatto con l’aria, così che quello che era giunco sott’acqua, sopra diventa pietra» spiegava Ovidio più di duemila anni fa. Ebbene, non è un caso che il corallo rosso, nato dal sangue di Medusa, ancora oggi sia detto ‘gorgonia’ o ‘pietra del sangue’. Il corallo, inoltre, così come la testa della Medusa ha valore scaramantico, per cui sarebbe bene, per allontanare mali di qualsiasi specie, munirsi di una collana di corallo con una bella testa di gorgone per ciondolo.
Torre del Greco, città "dell'oro rosso"

A ricoprire un importante spazio nella lavorazione del corallo fu Torre del Greco, il paesino alle falde del Vesuvio che, grazie alla pesca e alla lavorazione di questa pietra rossa, divenne nel tempo il più importante polo mondiale per la lavorazione e produzione di corallo a Torre del Greco, la cittadina alle falde del Vesuvio, da secoli si
tramanda, da padre in figlio, la nobile arte del corallo.

La lavorazione del corallo di Torre del Greco è figlia di una antica tradizione di pescatori torresi che partivano per lunghe missioni di pesca nei mari della Sardegna, della Costiera Amalfitana, di Capri e del Nord Africa, con l'intenzione di rivendere i preziosi organismi marini nei porti di Genova e Livorno.